Una visita al quartiere del Milanino, l’esempio più significativo di città giardino in Italia, che si distingue per l’interessante architettura del primo ‘900.
Le ville più vecchie, più significative e meglio conservate sono quelle di Piazza delle Rose e di Viale Buffoli, ricche di decorazioni che rispecchiano gli stili più vari, dal decò al neogotico, dal coloniale al liberty.
Graziose anche le residenze di Via Fiordaliso e Viale dei Tigli.
Il Quartiere giardino
La realizzazione si deve al ferroviere Luigi Buffoli, che nel 1886 aveva fondato l’Unione Cooperativa riproponendosi di aiutare la classe media nei suoi "bisogni abitativi": seguendo l’esempio delle città-giardino inglesi, aspirava a costruire "case igieniche ed economiche di tipo piccolo".
Ville e villette sorsero tra il 1909 e il 1923, in stile Liberty ed eclettico.
Negli ultimi decenni, il quartiere di Milanino è divenuto oggetto di una specifica tutela da parte del Comune mentre la Regione Lombardia ha posto il vincolo di tutela ambientale.
Palazzo Omodei
Costruito nella prima metà del Seicento, il palazzo costituiva il nucleo centrale di un ampio complesso architettonico con un grande parco-giardino.
Oggi si trova in una precaria condizione di degrado e degli splendidi affreschi sei-settecenteschi che ornavano le mura non restano che poche tracce.
Non è visitabile.
Questo monumento rimane comunque un’importantissima testimonianza architettonica del XVII secolo, un periodo storico dove si incrociano a Cusano e nel Milanese le influenze della dominazione spagnola, con la quale la famiglia Omodei ha stretti rapporti, e le vicissitudini legate al tragico diffondersi della peste.